Si è spento a Roma il grande impresario e promoter che per primo riuscì a portare in Italia i più importanti nomi della musica rock e pop.
E' stato grazie a , spentosi ieri a Roma all'età di 75 anni, se l'Italia cominciò già negli anni '70 ad essere meta dei tour di nomi quali Bob Dylan, Rolling Stones, Santana, Madonna, Lou Reed, Michael Jackson, Genesis, Pink Floyd, David Bowie. Un sogno che è durato sino ai nostri giorni.
Sogni di rock and roll
Quando si avvicinò al mondo della musica dal vivo, più di 40 anni fa, era l'epoca in cui ai concerti si andava senza avere la certezza, poi, di poter assistere all'esibizione del proprio idolo. Più concreta, infatti, era la possibilità che il tutto finisse a lacrimogeni, assalti della Celere o processi all'artista direttamente sul palco.L'aria che si respirava in Italia negli anni'70 era questa: da un lato la repressione “per motivi di ordine pubblico” da parte della pubblica sicurezza e delle questure, dall'altro una contestazione giovanile che spesso e volentieri, non avendo ben chiaro cosa e come contestare, finiva per favorire le perverse tesi dei propri cosiddetti “oppressori”. E' in questo clima che Zard mosse i primi passi come promoter e impresario riuscendo, negli anni, a rendere musicalmente appetibile il nostro Paese ai grandi nomi del rock e del pop.
“Il concerto rock è la più grande rivoluzione dopo quella francese. È l’unico posto di aggregazione al di là del colore, della religione, del ceto sociale”.